Maxima Smith ~ It’ll all end in Tears
‘Aeroponic’ – root systems nourished by air – Acts is the name given to the nomadic Dutch Art Institute’s final Kitchen presentations. Each participant addresses one question, as a practice of engagement.
It’ll all end in Tears
Maxima Smith's question: Can performative emotion be harnessed to process somatically and achieve some form of catharsis?
Maxima's introduction: There are many types of tears: the basal tear, the reflex tear, the CGI tear and the (proxy) emotional tear. Within this video installation all of these tears, which oscillate between performative and “true”, are present. Each is (re-)performed by Maxima Smith as a way of questioning the (in)authenticity of “the money shot”, and how a hyper awareness of the camera affects the subject.
The repetitive tracing of Kim Kardashian, Ann Buchanan and Margot Robbie’s emotional gestures by Smith, who sits camouflaged within the image, emphasises the performativity of emotion. The 4th video in which the graduating DAI year cuts onions and cry’s together, functions as a collective non-verbal act of saying goodbye.
“It’ll all end in Tears” asks us to think about tears beyond being “real” or “fake”, but instead as an abject fluid which breaches the boundary of the skin, allowing us to process somatically."
About Maxima Smith
In italiano:
TITOLO: Tutto finirà in lacrime
DOMANDA: L'emozione performativa può essere sfruttata per un'elaborazione somatica e per il raggiungimento di una qualche forma di catarsi?
Esistono molti tipi di lacrime: la lacrima basale, la lacrima riflessa, la lacrima CGI e la lacrima (proxy) emozionale. In questa installazione video tutte queste lacrime sono presenti e oscillano tra il performativo e il "vero". Ognuna di esse viene (ri)eseguita da Maxima Smith per mettere in discussione l'inautenticità del "money shot" e il modo in cui l'iperconsapevolezza della telecamera influisce sul soggetto.
La ripetizione dei gesti emotivi di Kim Kardashian, Ann Buchanan e Margot Robbie effettuata da Smith, che si mimetizza nell’immagine, sottolinea la performatività dell'emozione. Il quarto video, in cui i laureandi del DAI tagliano le cipolle e piangono insieme, funziona come un atto collettivo e non verbale di addio.
"It'll all end in Tears" ci chiede di pensare alle lacrime al di là del loro essere "vere" o "finte", e di percepirle come a un fluido anomalo che viola il confine della pelle, permettendoci di elaborarle somaticamente.